Per la residenza del custode di un parco sito a Bologna, come conseguenza dell’immediato contesto, e sfruttando il dislivello già presente nell’area, è previsto un edificio a impatto zero, nascosto in parte sotto il livello altimetrico del sito e le cui parti emergenti sono quasi del tutto vetrate.
La presenza di un tetto verde estensivo che si sviluppa anche sulla parete rivolta ad ovest mimetizza l’edificio, già di per sé nascosto in parte sotto il piano campagna, simulando un naturale dislivello del sito ed eliminando in tal modo l’impatto dello stesso, al fine di assecondare la priorità della villa storica presente.
Da un’analisi di ognuna delle facciate di quest’ultima emerge una chiara regolarità e simmetria di forme all’interno di una maglia definita da cornicioni e pluviali, ma ogni lato è caratterizzato da elementi architettonici univoci. Nel progetto tale dualismo tra simmetria e univocità è richiamato dalla scansione regolare delle due facciate in vetro satinato opaco fisso, attraverso montanti in acciaio e frangisole in legno, che contrasta con l’univocità nella disposizione degli infissi apribili in vetro trasparente posti sulle stesse facciate.
Avendo optato per un edificio in parte collocato sotto il livello altimetrico, sono state previste pareti in cemento armato controterra di contenimento del terreno, separate, attraverso un’intercapedine, dal reale involucro del progetto, in blocchi di poroton riempiti da fibra di roccia, che nascondono la struttura anch’essa in c.a.
L’edificio che, per via della continuità del verde del suo involucro con quello circostante, richiama una metaforica faglia naturale, è rivestito a nord da gabbioni in acciaio riempiti da pietre (intervallati da tre feritoie a tutt’altezza) che a sua volta richiamano un’ipotetica stratigrafia del sottosuolo.
Il deposito è collocato a nord, così da generare una camera d’aria isolante per il resto dell’alloggio, il cui ingresso apre su un soggiorno-pranzo che distribuisce, attraverso un disimpegno, alla zona notte. Dei due bagni, entrambi collocati all’interno delle camere da letto, uno è accessibile direttamente anche dal soggiorno, utilizzando la porta scorrevole in prossimità dell’ingresso e trasformando parte della camera matrimoniale in un largo disimpegno.
Un edificio che sembra nato dalla terra.