Il fissativo è sempre necessario?

Un nuovo modo di fare edilizia

Uno degli errori più comuni in fase di pitturazione di un ambiente consiste nell’applicazione costante, in fase preliminare, del fissativo, ossia un primer che riduce drasticamente il potere assorbente dell’intonaco, uniformando le porosità e assicurando una stesura omogenea della pittura di finitura.

In realtà tale prodotto andrebbe applicato solo sulle pareti da tinteggiare per la prima volta, o che sono state oggetto di rasatura; in caso contrario la superficie interessata diventerebbe totalmente impermeabile e non più in grado di far aderire alcun tipo di pittura.
In sostanza è necessario applicare il fissativo:
– in presenza di pareti mai intonacate o appena rasate;
– in presenza di pareti con finitura in gesso (che solitamente hanno un elevatissimo potere assorbente);
– in caso di riparazioni di rilevante portata (nel cui caso sarà sufficiente applicare il fissativo solo sulla parte stuccata);
– prima dell’applicazione di pitture lavabili su superfici trattate con tempera.

Come applicarlo?

Prima della stesura del fissativo occorrerà diluirlo in acqua seguendo le indicazioni del produttore (solitamente con un rapporto 1:5, ossia 5 litri di acqua per ogni litro di prodotto, che garantisce in media circa 12 mq/litro); un errato dosaggio, con minore quantità di acqua rispetto a quella necessaria, potrebbe comportare una concentrazione troppo elevata di prodotto per mq, con conseguente assenza di adesione della successiva pittura.
Dopo aver rimosso la polvere dalla superficie, si procede dunque all’applicazione con rullo o pennello del prodotto già diluito, per poi stendere la pittura scelta, dopo circa 8 ore.

Riassumendo, la corretta quantità di fissativo, per una sola volta, uniforma l’assorbimento, mentre un uso smodato del prodotto elimina la capacità di adesione della pittura causando l’effetto scivolamento.

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