La muffa è un fenomeno sviluppatosi in tempi lunghi su una parete e dipende da quanta condensa si è depositata sulla stessa e per quanto tempo si è rimasti al di sotto di una temperatura limite tale da portare l’umidità relativa sulla superficie interna intorno all’80%, mentre la condensa è il più delle volte presente in un periodo limitato, anche stagionale, in relazione all’abbassamento della temperatura al di sotto del punto di rugiada (legata soprattutto all’umidità relativa dell’aria) e conseguente raggiungimento sulla superficie interna, da parte dell’umidità relativa, del valore massimo, ossia il 100% (si ha condensazione dell’umidità stessa e deposito di acqua sulla superficie o all’interno della parete, se il punto di rugiada si dovesse raggiungere in strati interstiziali).
Possono essere presenti contemporaneamente?
I due fenomeni possono dunque coesistere, ma possono anche essere presenti non contemporaneamente.
Se non si dovesse mai raggiungere un’umidità relativa del 100%, non si formerebbe mai condensa, pur potendo essere presente la muffa per valori superiori all’80%. Viceversa, in caso di abbassamenti repentini di temperatura, potrebbe formarsi condensa solo per poco tempo, senza formazione di muffa.
Dove si trovano?
La condensa interna è un fenomeno solitamente tipico di ambienti che presentano in genere alti livelli di umidità (bagni, cucine) o in cui l’elevato numero di persone possa portare a produzione di vapore acqueo oltre una certa soglia (soggiorni, sale pranzo). Tale condensa si deposita sulla superficie delle pareti a contatto con l’esterno, e soprattutto in corrispondenza dei ponti termici, in cui un più carente isolamento comporta una riduzione della temperatura sulla superficie interna e un conseguente più rapido raggiungimento del 100% di umidità relativa.
Tale condensa, in caso di permanenza per lungo tempo, favorisce la formazione della muffa, che si manifesta sotto forma di puntini o macchie nere superficiali. Tale fenomeno si accentua in presenza di climi umidi.
Come si manifestano?
In caso di finitura di pareti e soffitti in gesso, l’elevata capacità di assorbimento di quest’ultimo può far si che le macchie nere vengano sostituite da macchie avorio con leggere sfaldature nei contorni. In presenza invece di pitture impermeabili il fenomeno si può manifestare con scoloriture dello strato superficiale.
In caso di condensa interstiziale in corrispondenza di materiali isolanti con alto grado di assorbimento di acqua e lento rilascio nell’ambiente (ad esempio lana di roccia o di vetro) il fenomeno di condensa potrebbe manifestarsi come descritto precedentemente, anche più volte con il passare degli anni, dopo svariate operazioni di ripristino.
In caso di elevati quantitativi di acqua non evaporata, le macchie possono presentarsi estese, incolori (o con colori simili a quello delle pareti o del soffitto) e con delle corone biancastre lungo i contorni, dovute allo scioglimento dei sali contenuti nella malta.